Matteo Piloni/ Marzo 21, 2019/ Comunicati stampa, Documenti, Rassegna stampa/ 0 comments

“SU CASI COME QUESTO OCCORRE AGIRE D’ANTICIPO, FONDAMENTALE CHE LE AZIENDE ABBIANO TUTTE LE INFORMAZIONI”

Oggi nessuno comunica alle aziende di trasporto se un loro dipendente, dopo l’assunzione, ha problemi con la legge, come del caso dell’autista del bus dirottato ieri a Crema e fermato dalle forze dell’ordine a Peschiera Borromeo. Questo non deve più accadere. Il gruppo regionale del Pd ha depositato questa mattina una risoluzione urgente per invitare la Regione a sollecitare il Governo affinché le autorità preposte siano tenute a trasferire queste importanti informazioni alle compagnie di trasporto pubbliche e private. È evidente che se l’azienda, in questo caso Autoguidovie, avesse saputo dei precedenti di Osseynou Sy, avrebbe dovuto prendere le opportune decisioni in merito.

Il Pd impegna la Giunta regionale: “ad attivarsi presso il Governo

  • affinché sia tempestivamente garantito lo scambio di informazioni tra le autorità pubbliche e le aziende in merito ad interventi sulle abilitazioni dei dipendenti, necessarie per lo svolgimento del loro lavoro;
  • ad attivarsi per garantire che le aziende possano utilizzare le strutture sanitarie al fine di monitorare l’eventuale dipendenza degli stessi da sostanze psico-alteranti del personale addetto a mansioni che interfacciano con l’utenza.

I consiglieri del Pd Carmela Rozza e Matteo Piloni, primi firmatari della risoluzione, dichiarano: “Siamo convinti che su casi come quello di Crema, come tutti quelli in cui una persona squilibrata compie un gesto inconsulto, si debba lavorare d’anticipo, e l’utilizzo corretto e oculato delle informazioni è essenziale. La guida di un autobus o di un pullman comporta la responsabilità per l’incolumità di tante persone, quindi è davvero importante sapere se gli autisti sono nel pieno delle loro facoltà e hanno comportamenti corretti. La Regione Lombardia, toccata da questo avvenimento, chieda al Governo di porre dei correttivi alle normative e alle prassi vigenti per ridurre in modo consistente il rischio che casi del genere tornino a verificarsi.”

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