Matteo Piloni/ Febbraio 25, 2020/ Comunicati stampa, La settimana in Consiglio/ 0 comments

Un piano ambizioso sulla carta ma poco coraggioso. Si poteva fare di più, soprattutto sulla certezza dei finanziamenti e sulla tutela dell’anonimato.
Il Piano è ambizioso ma poco coraggioso e non accoglie le sollecitazioni utili a superare le criticità evidenti. Abbiamo presentato numerosi emendamenti al Piano, volti a risolvere le criticità evidenziate dalle reti antiviolenza e dai centri ma in gran parte non sono stati accolti e rimandati ai regolamenti attuativi. Il Piano, in realtà timido, non affronta il tema dell’incremento e della costanza dei finanziamenti necessaria per l’efficacia delle azioni e dell’impegno pluriennale dei fondi.  Approvato un nostro ordine del giorno che assume impegni per la continuità dei progetti nell’inserimento lavorativo, il supporto al disagio abitativo, l’aumento dei fondi destinati ai centri e la loro programmazione pluriennale, lo snellimento delle procedure di rendicontazione, il coinvolgimento delle reti nell’eventuale apertura a nuovi soggetti.

 
Da parte nostra vigileremo sulla piena applicazione degli impegni presi con l’ordine del giorno ma non assunti nel Piano. Continueremo, inoltre, a batterci perché sia cancellato l’obbligo di inserimento del codice fiscale e la sua sostituzione con codici alfanumerici che garantiscano l’anonimato delle donne, come chiedono da sempre i centri antiviolenza che lavorano con serietà e competenza sui territori.

 

Il nostro voto di astensione sta a significare la nostra richiesta di un maggiore e continuativo impegno della Regione nel contrasto alla violenza sulle donne. È necessario investire più risorse proprie e valorizzare le reti, gli enti locali e i centri coinvolti nel contrasto al fenomeno.

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