Matteo Piloni/ Novembre 11, 2020/ Comunicati stampa/ 0 comments

“Con una circolare del 2 novembre scorso, la Regione Lombardia, avendo avviato lo ‘scenario 4’ dell’emergenza Covid, ha deciso di spostare il centro operativo per il sistema di emergenza – urgenza regionale individuato nella Stroke Unit di secondo livello del reparto di neurologia dell’ospedale di Cremona, nell’Ast di Mantova e in quella di Crema, dove al momento c’è una unità di livello inferiore che non comprende la neurochirurgia e la neurologia interventistica presenti invece a Cremona. Che cosa significa? La Stroke Unit è un’unità specializzata per l’ictus e l’ospedale di Cremona è un presidio specifico che offre un percorso terapeutico completo, un vero e proprio hub per questo tipo di interventi. Con l’attivazione dello scenario 4 del piano ‘Prevenzione e risposta a COVID-19’ redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, che prevede le relative misure da mettere in campo in base all’andamento dell’epidemia, questa specialità viene spostata da Cremona a Crema e Mantova. Questo vuol dire che i pazienti saranno fisicamente spostati in altre strutture”.

È con queste parole che il consigliere regionale del PD Matteo Piloni illustra la circolare della Regione che, di fatto, sospende la stroke nell’ospedale di Cremona e la commenta, esprimendo le sue preoccupazioni.

“A nessuno sfugge la criticità nella quale ci troviamo – sostiene il consigliere dem – ma proprio perché Cremona e il suo territorio sono stati già così fortemente colpiti, credo che, di fronte a questa nuova ondata, sia utile cercare di preservare nei nostri ospedali quanti più reparti possibili, soprattutto i più importanti, proprio per garantire la cura di determinate patologie. È per questo che tale spostamento mi preoccupa molto, così come mi preoccupa anche il rischio di dover trasferire i pazienti con urgenze cardiologiche e neurologiche negli ospedali di Milano, città oggi è fortemente colpita dalla pandemia”.

“Cremona è uno dei pochi ospedali della Lombardia dove si eseguono operazioni di routine come la trombectomia, proprio grazie a un team esperto di neurologi e neuro radiologi. Questa decisione mette a rischio il proseguo di attività importanti e si aggiunge alla preoccupazione già espressa per quanto riguarda le patologie oncologiche”.

“Comprendo perfettamente la complessità della situazione, ma è necessario che decisioni come queste siano affrontate anche insieme ai territori e ai riferimenti istituzionali, a partire dai sindaci” conclude Piloni.

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