Perché modificare l’assetto della governance dell’ Ats Valpadana dopo solo un anno? È la domanda che io e il collega Marco Carra abbiamo rivolto all’assessore regionale alla sanità di Regione Lombardia Guido Bertolaso, alla vigilia della delibera regionale che riguarderà i cambi ai vertici di alcune Asst e Ats che domani la giunta regionale approverà e che, stando ad indiscrezioni, riguarderà anche la direzione di ATS Valpadana, i cui vertici sono stati nominati solo un anno fa, il 23 dicembre 2023.
Non è nostra intenzione entrare nel merito delle competenze dei professionisti coinvolti. Il punto che solleviamo è di merito.
L’ATS è l’ente di programmazione e di pianificazione degli interventi che riguardano la prevenzione e la promozione della salute sul territorio. Proprio per questa sua specifica e delicata funzione dovrebbe essere l’ente maggiormente tutelato nel vedere garantita la continuità della sua azione. Intervenire dopo solo un anno sulla sua governance significa non garantire questa stabilità ad un sistema già fragile, per lo più in un territorio complesso e diversificato come quello delle province di Cremona e Mantova.
Intervenire sulla governance di un ente su cui si è intervenuto di recente significa o mettere in discussione, del tutto o in parte, le scelte che avete preso solo un anno fa – e se così fosse dovreste spiegarne le ragioni – oppure le ragioni sono altre, a poche settimane dalla nomina del nuovo direttore generale della sanità in Lombardia (il quarto in sei anni!), e anche in questo caso sarebbe importante comprenderne le ragioni, magari nella delibera di domani.
D’altronde non doveva essere il 2024, e citiamo le dichiarazioni di Fontana e Bertolaso “l’anno in cui contiamo di dare una svolta decisiva per avviare un nuovo corso della sanità lombarda?
La svolta la si ottiene sostituendo i vertici di un Ats recentemente nominati?