Lo scorso settembre si è tenuta la visita della commissione antimafia di Regione Lombardia alla tenuta Liberata di Spino d’Adda, il secondo bene confiscato alla criminalità più grande, per dimensione, della Lombardia.
In quell’occasione, a cui avevo preso parte insieme alla Presidente Pollini e al collega Riccardo Vitari (che ne è stato relatore in aula), era nata la proposta di una risoluzione per rivedere i criteri per l’erogazione dei contributi regionali per il recupero dei beni confiscati e a valutare un’eventuale modifica normativa al fine di aumentare le soglie di cofinanziamento previsto per i singoli progetti.
Ieri, il Consiglio Regionale della Lombardia, ha approvato questa risoluzione che ha come obiettivo quello di sostenere i comuni a cui viene assegnato un bene confiscato alla criminalità, come quello di Spino d’Adda e di altre realtà.
Ora ci attendiamo che la giunta regionale non solo rispetti questi impegni, ma che li concretizzi quanto prima sostenendo nei fatti ed economicamente i comuni a cui viene assegnato un bene confiscato.