Matteo Piloni/ Maggio 1, 2025/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Il lavoro dà senso al tempo, struttura ai giorni, dignità alla persona. Ma quando si trasforma in sfruttamento, non è più lavoro: è abuso, è ingiustizia, è violenza sociale.

Oggi in molti si riempiono la bocca con parole come “merito”, “efficienza”, “flessibilità”. Ma dietro questa retorica si nasconde un’altra realtà: quella dei contratti precari, dei turni massacranti, dei salari da fame.

E poi c’è il tema, enorme e drammatico, della sicurezza sul lavoro. In Italia si continua a morire di lavoro. Eppure, in Lombardia, alcune risorse erano disponibili. Ma la destra le tiene ferme in un cassetto, incapace di spenderle.

Grazie al nostro impegno in Consiglio regionale siamo riusciti a far stanziare un fondo triennale da 3 milioni di euro l’anno per la sicurezza sul lavoro. Una misura giusta, necessaria. Ma quei soldi, oggi, sono ancora lì: inutilizzati.

Un’occasione sprecata. Un’offesa a chi, ogni giorno, rischia la vita in fabbrica, nei cantieri, nei magazzini.

Noi non stiamo a guardare.

Abbiamo depositato tre proposte di legge per migliorare concretamente il lavoro in Lombardia:

Salario minimo negli appalti regionali: basta lavori poveri pagati con soldi pubblici.

Stage retribuiti almeno 1.000 euro al mese: stop allo sfruttamento dei giovani.

Bollino di qualità per le imprese virtuose: chi investe in salari, sicurezza, welfare e pari opportunità merita di essere premiato.

Parlare di lavoro non basta.

Bisogna scegliere da che parte stare.

E noi stiamo dalla parte di chi lavora. Sempre.

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