Matteo Piloni/ Maggio 6, 2025/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Fino a ieri, Fontana e i suoi, dicevano di avere tutto sotto controllo e ora chiamano in causa addirittura i carabinieri, siglando un protocollo d’intesa tra la Regione e il comando dei Carabinieri per la tutela della salute per le attività di controllo finalizzate al contenimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie in Lombardia.

Con questo protocollo Fontana ammette che in Giunta non sanno che pesci pigliare e che i tempi di attesa sono in peggioramento. La loro soluzione è che i carabinieri verifichino nei reparti degli ospedali se le agende sono aperte e dai medici di medicina generale se fanno prescrizioni in eccesso.

È una incredibile ammissione di debolezza, di incapacità di controllare il sistema sanitario lombardo, e un’accusa all’assessore Bertolaso di non avere raggiunto i risultati attesi, gettando inoltre un’ombra generalizzata sul personale sanitario che certamente non può essere considerato responsabile di una situazione che fa capo a chi governa la Regione da trent’anni.

Pesano forse anche i 46 milioni di euro statali non spesi dalla Lombardia per recuperare i ricoveri rimasti in arretrato nei tempi del Covid. Le verifiche andrebbero fatte piuttosto in Giunta, per evidenziare gli errori commessi in questi anni di mancata programmazione, svuotamento della medicina territoriale, non trasparenza delle agende e assenza del Cup unico.

Per non parlare del sistema informativo sanitario, il Siss, che permette agli operatori sanitari di prescrivere farmaci e accertamenti diagnostici, compilare certificati e consultare il Fascicolo sanitario elettronico. E che non funziona!

Questo vuol dire che un medico non può prescrivere una ricetta, né fare un’impegnativa, né compilare la scheda del paziente. E non è la prima volta: come consiglieri di opposizione riceviamo periodicamente queste segnalazioni e ci sembra davvero incredibile che in tempi di intelligenza artificiale, in una regione come la Lombardia, i medici di famiglia non possano utilizzare il sistema che permette loro di lavorare e dare ai pazienti quello che serve.

Sono anni che andiamo avanti così. Ormai non si contano più le interrogazioni e gli atti presentati alla giunta lombarda per denunciare queste problematiche che evidentemente non sono ancora in grado di risolvere: non ci dica però adesso Fontana che la soluzione sarà mandare i carabinieri anche in Aria!

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