Matteo Piloni/ Settembre 7, 2018/ Comunicati stampa, Documenti, In Commissione VIII - Agricoltura, montagna, foreste e parchi, La settimana in Consiglio, Politica del territorio e sul territorio, Racconti dal Pirellone, Rassegna stampa/ 0 comments

Era il 31 luglio quando Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd, inviò, assieme ai colleghi, una lettera ai presidenti delle Commissioni Ambiente e Agricoltura del consiglio regionale chiedendo di convocare con urgenza un tavolo congiunto sul tema dei fanghi. “Ci sembrava importante approfondire ed elaborare proposte utili ad affrontare la situazione di emergenza che in Lombardia coinvolge i gestori degli impianti di depurazione, che, alla luce della sentenza del Tar, si trovano a non disporre di sbocchi immediati per il recupero e lo smaltimento dei fanghi”, ricorda oggi Piloni.

Il riutilizzo dei fanghi da depurazione in agricoltura in Lombardia è stato, infatti, interrotto dopo la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, “per il contenuto di idrocarburi superiore ai parametri previsti da un decreto legislativo del 2006, creando grosse criticità soprattutto in relazione a stoccaggio, gestione e smaltimento”, fa presente il consigliere Pd.

Ma da allora non si è mosso nulla, “non è stata proprio fissata una data”, dice Piloni che nel nuovo testo sollecita la convocazione del tavolo congiunto sottolineando come il tema sia importante in particolare per le province di Cremona, Mantova, Pavia, Lodi e Milano.

Nel frattempo, in queste ore, il Gruppo regionale del Pd ha depositato un’interrogazione con risposta in Commissione sullo stato emergenziale, relativo ai fanghi da depurazione, e sugli aggiornamenti che dovessero venire da Regione Lombardia.

L’atto richiama la mozione urgente, approvata proprio il 31 luglio, in cui il consiglio regionale individua una serie di azioni da avviare sul territorio lombardo al fine di prevenire lo stato di emergenza nella gestione dei fanghi. Inoltre, fa riferimento al decreto del presidente regionale, del 7 agosto, con cui viene adottata un’ordinanza urgente per il ricorso straordinario, per 3 mesi, a speciali forme di gestione dei fanghi, per evitare l’interruzione di pubblico servizio di depurazione e garantire la salute pubblica e dell’ambiente.

“Il decreto, pur essendo intervenuto tempestivamente dopo l’approvazione della mozione, individua forme straordinarie e derogatorie di gestione dei fanghi per 3 mesi, appunto, ma di cui uno già trascorso, nelle more dell’atteso decreto ministeriale sui fanghi da depurazione, di cui per ora è stato solo approvato, il 1 agosto, il parere favorevole allo schema in sede di Conferenza Stato-Regioni”, precisa Piloni.

Nell’interrogazione i consiglieri Pd chiedono all’assessore regionale all’Agricoltura Rolfi “quale sia lo stato di attuazione della mozione urgente approvata il 31 luglio, con particolare riferimento all’azione sul Governo per sollecitare l’adozione in tempi brevi del decreto ministeriale sui fanghi da depurazione; quali siano i risultati registrati a seguito delle deroghe previste dal Decreto del Presidente di Regione Lombardia adottato ai primi di agosto; quali siano le criticità emerse nel corso degli incontri con i gestori”.

Di seguito la documentazione relativa all’oggetto in questione:

Richiesta tavolo congiunto VI e VIII comm fanghi prot 11624
Fanghi da depurazione - Sollecito richiesta convocazione urgente tavolo congiunto Commissioni VI e VIII
ITR 3010 - Risp in Commissione. Fanghi da depurazione

 

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