Matteo Piloni/ Novembre 21, 2018/ Comunicati stampa, Documenti, Politica del territorio e sul territorio/ 0 comments

Ricapitolando, in estrema sintesi. Nel 2002 la Regione avvia le procedure per la costruzione dell’autostrada Cr-Mn, postando poi un finanziamento di 90 milioni per la realizzazione del primo lotto. Lo scorso mese di marzo il presidente Fontana ribadisce il valore strategico dell’infrastruttura. Cinque giorni fa il presidente della società regionale concedente la dichiara morta. Oggi il presidente lo smentisce. La saga irresponsabilmente continua. Logica vorrebbe che il presidente della Regione chiedesse le dimissioni del presidente di Infrastrutture spa, avendo egli agito senza mandato ricevuto. Ma la logica in tutto questo non c’è e temiamo non ci sarà. Incredibilmente a Stradivaria, società titolare della concessione regionale, nessuno comunica da tempo alcunché. Tutto accade informalmente e in modo paradossale l’autostrada risulta defunta in vita. La Giunta regionale totalmente schizofrenica, dissociata dal sud Lombardia. E noi, come i capponi di Renzo, anziché pretendere chiarezza dai vertici regionali dovremmo dividerci tra cremonesi e mantovani sul come spartirsi 108 milioni. Teoricamente liberati ma praticamente indisponibili. Davvero una commedia dell’assurdo. Innanzitutto il finanziamento è di 90 milioni, ai 108 si arriva con l’IVA. Poi quei 90 milioni non sono a fondo perduto bensì un prestito d’avvio dell’opera. Da ritornare alla Regione coi primi utili operativi generati dal pedaggiamento. Dunque quei 90 milioni in alcun modo sono diversamente spendibili sul territorio. A meno che la Regione, dopo aver revocato la concessione, istituisca un’altro capitolo di spesa nel proprio bilancio, configurando quel finanziamento come contributo e non come prestito. In questi anni la società realizzatrice ha sostenuto costi per progettazione e quant’altro. Circa 20 milioni di euro. È del tutto sacrosanto che si apra un contenzioso per il risarcimento di tali costi. In più, con la revoca unilaterale della concessione, si aprirà un altro contenzioso per il pagamento della penale, prevista in circa il 10% del valore complessivo dell’opera. Se ne deduce che quei 90 milioni rischiano l’accantonamento per far fronte all’esito di tali possibili contenziosi. In sostanza, ci sono venuti i ladri in casa e alcuni di noi non solo sono contenti ma stanno pure discutendo di come spendere i soldi sottratti. Mah! Cosa ben diversa sarebbe se la Regione dicesse: l’autostrada non si fa più però faremo altre opere compensative che comunque ben affronteranno il tema dei collegamenti strategici del sud Lombardia. Tutto questo purtroppo non c’è. Perciò, ora come ora, al territorio si sottrarrebbe senza dare. Verso Mantova, in alternativa all’autostrada si qualificherà l’attuale viabilità? Quando la ex statale 10 passerà ad ANAS? Una volta passata con che risorse e in che tempi si riqualificherà? Verso Parma, quando l’Asolana tornerà ad ANAS? Una volta passata, con quali risorse e in che tempi si realizzerà il nuovo ponte Casalmaggiore-Colorno? Domande da porsi al presidente Fontana e al ministro Toninelli, in modo semplice e diretto. Verso Milano, la Paullese resterà in capo alla Regione, dunque come e in che tempi là si riqualificherà nel tratto mancante Cremona-Crema? Solo a fronte di risposte chiare si potrà dire se la mancata realizzazione dell’autostrada non comporterà ulteriore indebolimento nostro. Ci sono altre due domande puntuali da porre al presidente e al ministro. Riguardano le ferrovie. Ovviamente in aggiunta alle altre questioni da tempo sul tavolo. Il nuovo contratto di servizio, definito dal precedente governo, prevede 334 milioni per il raddoppio della tratta Mantova-Piadena. È in priorità o andrà in coda? In che anno si farà? 2019, 2020, 2021, mai? L’elettrificazione della tratta Brescia- Parma, inserita nel medesimo contratto su nostra esplicita richiesta, si farà e quando? Ad alcune di queste domande potrebbe cominciare a rispondere il presidente Fontana che nei prossimi giorni sarà a Cremona. È persona intellettualmente onesta, non mentirà. Anche su questa base saranno utili quegli stati generali sulle infrastrutture giustamente invocati con forza dal presidente Buzzella. Utili soprattutto per preparare l’incontro convocato dal presidente della Regione per l’11 dicembre. Speriamo per testimoniare quale contratto serio intende sottoscrivere col sud Lombardia.

Luciano Pizzetti, parlamentare PD
Matteo Piloni, consigliere regionale PD

 

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