Matteo Piloni/ Novembre 27, 2018/ La settimana in Consiglio, Politica del territorio e sul territorio, Racconti dal Pirellone/ 0 comments

“D’ora in poi, in Lombardia, sarà possibile cacciare la volpe tutto l’anno, come se fosse un animale infestante o pericoloso. Insomma, al pari del cinghiale che danni ne provoca e la cui proliferazione è fuori controllo. Un’assurdità”, lo fa sapere Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd e capogruppo in VIII Commissione Agricoltura, dopo che stamattina, durante la discussione in consiglio regionale sulla legge di semplificazione, ha provato a presentare un emendamento che chiedeva di sopprimere il comma di legge in cui la novità della caccia alla volpe veniva introdotta.

Ugualmente grave “è il fatto che la Lega ha consentito di anticipare la licenza di caccia ai 17 anni”, gli fa eco Niccolò Carretta, consigliere regionale dei Lombardi civici europeisti.

“Non c’è stato modo di cambiare le cose: la maggioranza ha bocciato la mia richiesta e da oggi la caccia alla volpe è in legge – prosegue Piloni –. Quindi, se finora era limitata a poche settimane all’anno, adesso è paragonata a un vero e proprio intervento di contenimento, come se le volpi fossero un numero esagerato e fuori controllo, come se i danni che provocano fossero paragonabili a quelli dei cinghiali o delle nutrie, ad esempio”.

I due consiglieri spiegano perché la decisione del centrodestra di inserire in legge il provvedimento: “In questo modo, non ci sono ricorsi che tengano, come già avevano fatto le associazioni ambientaliste nei confronti degli Ambiti territoriali di caccia. A Brescia l’Atc aveva introdotto la caccia alla volpe tutto l’anno, ma il Tar aveva accolto il ricorso delle associazioni. Ora, questo non è più possibile: sparare alle volpi in tutti i giorni dell’anno in cui la caccia di contenimento è aperta, da oggi è legge regionale. Motivi veri non ce ne sono, se non quelli che leggiamo nella vicenda di Brescia: pare che i cacciatori fossero seccati perché le volpi, a loro volta, cacciavano la selvaggina, come le lepri e i fagiani”.

Ma forse, appunto, ancora peggio è stata l’introduzione dell’anticipazione dell’età da 18 a 17 anni per iniziare a cacciare: “D’ora in poi i minorenni potranno ottenere l’abilitazione venatoria di caccia. Evidentemente, la maggioranza a guida leghista ritiene importante avvicinare i ragazzini al mondo delle armi, con tutto il carico di responsabilità che questo comporta”.

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