Matteo Piloni/ Gennaio 31, 2019/ Comunicati stampa, Documenti, In Commissione VIII - Agricoltura, montagna, foreste e parchi, Politica del territorio e sul territorio, Racconti dal Pirellone, Rassegna stampa/ 0 comments

Avviato nel 2012, messo in linea e reso fruibile dalle aziende agricole a partire dal 2014, il passaggio al nuovo sistema informativo agricolo – il Sistema delle Conoscenze, meglio conosciuto come Sis.Co. – ancora oggi presenta numerose criticità.

E’ per questo motivo che il gruppo del PD, durante il question time di martedì prossimo in Consiglio regionale, chiederà alla giunta lombarda di intervenire sia per superare le problematiche tecniche della piattaforma informatica, sia per prevedere all’interno dei bandi del Piano di sviluppo rurale la possibile proroga dei termini di scadenza, qualora si rilevassero disfunzioni informatiche non imputabili alle aziende agricole.

“Sis.Co, infatti, costituisce anche la piattaforma attraverso la quale le aziende agricole presentano la domanda unica e le domande relative ai bandi emessi in relazione alle misure previste dal PSR – spiega il consigliere Matteo Piloni che ha firmato l’interrogazione e che è il capodelegazione PD in commissione Agricoltura.

“Tra le criticità sottolineate dalle associazioni di categoria, nel corso delle audizioni avvenute in questi anni in commissione, è emersa anche la difficoltà di interscambio con i dati del sistema informativo nazionale, problematica che potrebbe mettere a rischio diversi adempimenti importanti per le aziende agricole lombarde, dai pagamenti della PAC alla gestione del Piano annuale di produzione” aggiunge Piloni che poi passa alle cifre, considerevoli.

“Dall’efficienza e dall’efficacia di questo sistema dipende l’accessibilità di ben 47 mila aziende agricole lombarde alle risorse del PSR 2014-2020 che per la Lombardia ammontano complessivamente a 1.157 milioni di euro – spiega – mentre il costo complessivo per lo sviluppo, implementazione, gestione e manutenzione della piattaforma ha superato i 14 milioni di euro. Stiamo parlando di cifre importanti e, dopo 5 anni, è il caso che la regione se ne ricordi” conclude Piloni.

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