Matteo Piloni/ Febbraio 1, 2019/ Comunicati stampa, Documenti, Politica del territorio e sul territorio, Racconti dal Pirellone, Rassegna stampa/ 0 comments

Una iniziativa regionale a sostegno delle intenzioni della Ministra alla Salute di rivedere tempestivamente i requisiti per la revisione della rete dei punti nascita, così da consentirne la riapertura in tempi rapidi anche nella nostra regione. E’ quanto chiedono i consiglieri regionali del PD Antonella Forattini e Matteo Piloni con una interrogazione a risposta scritta indirizzata all’assessore Gallera, riferendosi al punto nascita di Oglio Po che dal primo novembre scorso ha cessato l’attività in seguito al parere negativo rilasciato alla istanza di deroga richiesta dalla Regione Lombardia.

“Le dichiarazioni della Ministra alla Salute Giulia Grillo di qualche giorno fa in merito alla rimodulazione dei punti nascita, aprono uno spiraglio su quella che sembrava una porta ormai chiusa ermeticamente – dicono i consiglieri che poi spiegano da dove nasce la necessità di rivalutare, insieme alle Regioni, l’accordo del 2010 sull’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita che stabiliva il mantenimento di punti nascita al di sotto dei 500 parti annui esclusivamente sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche interessate.

“In questi mesi – Forattini e Piloni riportano nel testo dell’interrogazione le dichiarazioni della Ministra Grillo – le richieste di deroga alla normativa vigente sono state molte e, considerando il progressivo calo degli indici demografici del Paese, la carenza di alcune figure professionali sanitarie e il particolare disagio di alcune situazioni territoriali, si è ritenuto necessario approfondire le problematiche entro il mese di marzo al fine di inserire una riflessione specifica all’interno del Patto per la Salute”.

“La revisione dei parametri relativi ai punti nascita sarebbe l’unico modo per consentire anche alla Lombardia di venire incontro, senza prescindere naturalmente dal garantire a mamme e nascituri le condizioni di massima sicurezza al momento del parto, alle esigenze dei territori e delle comunità che in questi mesi hanno dovuto accettare la chiusura dei loro centri con un inevitabile impoverimento dell’offerta sanitaria territoriale” concludono i consiglieri dem.

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