Matteo Piloni/ Febbraio 28, 2019/ Documenti, eventi e incontri pubblici (report e materiali), Politica del territorio e sul territorio, Rassegna stampa/ 0 comments

Chiariamo subito una cosa. Non è possibile metterci 20 anni per un’opera. Punto!
Hanno ragione i cittadini, i pendolari e gli amministratori, di ogni colore, che in questi anni stanno subendo le lungaggini della burocrazia. La vicenda della Paullese è una tra tanti esempi.

Nei mesi scorsi altri ostacoli hanno rallentato ulteriormente i lavori. Per questo, nelle scorse settimane, ci siamo impegnati per provare a superarli e ieri, a Cremona, insieme al consiglio provinciale, Città metropolirana e Regione si è fatto il punto.

Ci sono due importanti appuntamenti.
A metà marzo il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) può sbloccare il Ponte di Spino, fermo a causa di una formalità burocratica. Se ciò avverrà, la fine lavori è prevista nel 2022.

Ad aprile ci sarà la sentenza del tar sul ricorso che blocca i lavori di raddoppio della Paullese, tratto milanese. Attendiamo fiduciosi.
Nel frattempo Città Metropolitana sta proseguendo l’iter di validazione del progetto e avviato la gara per l’altro lotto, che contiene anche l’abbattimento dei semafori di san Donato.

Mi auguro che il lavoro fatto nei mesi scorsi consenta di superare questi ostacoli e perseguire una tempistica che, seppur non breve, fissi comunque date certe.

Quando tra 4 anni si terranno le elezioni regionali, vorrei che queste due importanti partite fossero chiuse.

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