Matteo Piloni/ Marzo 8, 2019/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Il Pd ha presentato una mozione in Regione che sarà discussa in Aula il 19 marzo e che elenca una serie di problemi che la Regione deve affrontare nel confronto con il Governo, o in proprio, per semplificare la vita ai cittadini.
 
Il reddito di cittadinanza è partito e mille problemi si prospettano all’orizzonte. La Regione deve fare almeno tre cose: chiedere al Governo di sbloccare le assunzioni per i comuni, a cui si rivolgeranno le persone più deboli; chiarire che cosa si fa con l’Isee, perché il rischio è di creare grandi disparità tra cittadini con gli stessi problemi; poi Palazzo Lombardia deve estendere la dote lavoro a chi è in disoccupazione da oltre quattro mesi, per ovviare alla cancellazione dell’assegno di ricollocazione da parte del Governo che ha deciso, in modo scellerato, di finanziare il reddito di cittadinanza anche togliendo uno strumento di reinserimento al lavoro. Almeno non facciano pagare caos e improvvisazione a chi ha bisogno.
 
Il reddito di cittadinanza parte con mille incognite che il Governo del cambiamento non è stato in grado di risolvere. Mentre i cittadini si rivolgono ai Caf, ai centri per l”impiego, alle Poste e ai comuni, non si sa ancora chi assumerà i “navigator”, dove andranno a lavorare, chi darà loro il posto fisso dopo questo periodo di precariato. E sarà sufficiente il personale dei centri per l’impiego? E quello dei servizi sociali dei comuni? Perché il governo ha bloccato le assunzioni nella PA fino a novembre 2019. Ma ci sono tanti dubbi che possono creare disparità importanti tra cittadini con la stessa situazione: oggi un lavoratore con sussidio di disoccupazione (Naspi) rischia di guadagnare meno di chi percepisce il reddito di cittadinanza, con il paradosso di doversi augurare di perdere tutto per avere un sussidio più alto. Oltretutto, non avrà più nemmeno l’assegno di ricollocazione che era la dotazione finanziaria che permetteva di finanziare corsi di formazione, assistenza per la redazione del curriculum e strumenti per il potenziamento delle proprie competenze. Infine, non è stato chiarito se il Reddito di cittadinanza rientra nell’Isee, necessario per ottenere i servizi a domanda individuale, come ad esempio l’asilo nido e la casa popolare.
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