Matteo Piloni/ Marzo 16, 2021/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

È stata approvata questa mattina, in aula consiliare, la revisione al piano cave della provincia di Cremona, con il voto contrario del Pd.
“Abbiamo votato contro una revisione che nasce esclusivamente da un ricorso al Tar e non dalla volontà programmatoria dell’ente provinciale e del territorio che, anzi, aveva escluso la possibilità di una cava tra Crema e Madignano – fa sapere il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni -. Un presupposto che riteniamo sbagliato e che dimostra la necessità di rivedere la normativa regionale sui piani cave, insieme ad un nuovo piano cave provinciale”.

“Il consiglio regionale non può limitarsi a fare da ‘passacarte’ ed è esattamente quello che abbiamo provato a fare con il percorso in commissione e con il nostro voto di oggi in aula” spiega il consigliere dem riferendosi all’inserimento della cosiddetta cava ‘Galvagnino’, tra Crema e Madignano, che la provincia di Cremona non aveva ritenuto opportuno e che invece un ricorso al Tar ha rimesso in questione, conducendo alla revisione del piano.

“L’ipotesi della cava Galvagnino – ricorda Piloni – aveva avuto il voto contrario dell’intero consiglio comunale di Crema già nel 2011. Posizione sostenuta anche dall’attuale amministrazione comunale e che noi oggi abbiamo ribadito. Non serve una nuova cava a Crema, bensì un nuovo piano cave provinciale che possa rispondere alle reali esigenze del comparto e che tenga conto degli aspetti ambientali e naturalistici”.

“Grazie alle audizioni in commissione, la Regione ha potuto conoscere l’importanza del bosco realizzato da Franco Giordana a Cà delle Mosche (Madignano) ottenendo le azioni di tutela necessarie, e mi auguro che, qualora la cava dovesse mai realizzarsi, si tenga conto delle mitigazioni sollevate e contenute nelle osservazioni presentate per limitare il più possibile il suo impatto”.

“È necessario però provare a fare ulteriori passi avanti e rafforzare la competenza ambientale degli enti provinciali per affrontare le questioni con maggiore autorevolezza nel rispetto dell’ambiente e del territorio – conclude Piloni – A questo punto, sarà necessario che la provincia di Cremona avvii al più presto un nuovo iter per la stesura di un nuovo piano che sia aggiornato alle attuali necessità del comparto e del territorio e che la Regione si doti di una nuova normativa”.

IL MIO INTERVENTO IN AULA

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