Matteo Piloni/ Giugno 17, 2021/ Comunicati stampa, Politica del territorio e sul territorio, Rassegna stampa/ 0 comments

“Che la nostra zona fosse tra le più inquinate d’Europa, purtroppo, lo sapevamo da tempo, ma non avremmo però mai voluto che Cremona si guadagnasse addirittura la seconda posizione tra le città peggiori del continente” così interviene il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni dopo la diffusione di uno studio dell’Agenzia Ambientale Europea (link allo studio).

“Una notizia che preoccupa e che conferma la necessità di mettere al centro dell’agenda la tematica ambientale della pianura padana – sottolinea Piloni – Un tema, questo, che non può certamente essere affrontato a livello locale e neanche solo regionale, ma la Lombardia deve fare squadra con le altre regioni coinvolte e con il governo per stabilire tutte quelle azioni necessarie per migliorare l’aria dell’intera zona. È qui, più che altrove, che serve accompagnare la transizione ecologica, è qui, soprattutto, che devono arrivare le risorse del Recovery Fund, per le imprese, per la mobilità e per l’agricoltura”.

Sul tema i consiglieri dem erano già intervenuti, durante la preparazione di una risoluzione consiliare sulle proposte per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quando, con un ordine del giorno, raccomandarono come priorità del Recovery Fund proprio il Green Deal del Bacino Padano.

“Un progetto già avviato che deve essere rinforzato e consolidato, un piano straordinario in grado di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro per le città e i comuni dei nostri territori che rappresentano una delle aree più inquinate d’Europa – ricorda Piloni – Si tratterà dunque di proseguire gli interventi sui capisaldi già individuati dall’Accordo di Programma firmato tra il Ministero dell‘Ambiente e le quattro regioni coinvolte – insieme a Lombardia ed Emilia-Romagna, anche Piemonte e Veneto – che sono: il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile, attraverso la sostituzione dei veicoli privati e pubblici più inquinanti e il completamento delle ciclovie interregionali; l’efficienza energetica e la ricerca sulle fonti rinnovabili; la riduzione degli inquinanti in agricoltura; la rigenerazione urbana e i processi di rimboschimento”.

QUI lo studio dell’agenzia europea dell’ambiente

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