La non-riforma Fontana-Moratti sulla sanità è approdata ieri in commissione consiliare, dove ha iniziato l’iter che porterà alla discussione in Aula fissata il 15 novembre.
Questa non-riforma non risolve i problemi esplosi con la pandemia e i nodi cruciali che da sempre affliggono la sanità lombarda, anzi.
Gli unici lati positivi arrivano dall’Europa, grazie ai fondi del PNRR e dai vincoli del Governo che prevede l’istituzione di case e ospedali di comunità. Lo scheletro della sanità lombarda rimane tuttavia immutato, invariato e fossilizzato in un’ottica accentratrice che accantona la medicina territoriale.
Noi abbiamo una visione alternativa e chiediamo che se ne discuta approfonditamente. Su un tema così importante per la vita dei lombardi non ci può essere alcuna fretta che mascheri le difficoltà interne alla maggioranza.
Si deve mettere al centro di una discussione seria la salute dei lombardi. La Lombardia ha bisogno di una sanità che funzioni bene e per tutti, e i prossimi due mesi saranno decisivi.