Matteo Piloni/ Dicembre 2, 2021/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

“La revisione generale del piano territoriale regionale, comprensivo del progetto di valorizzazione del paesaggio che oggi il consiglio regionale ha votato, non contiene quegli elementi di chiarezza necessari in una materia così delicata come quella della pianificazione territoriale”. È questa, in sintesi, la motivazione che sta alla base della pregiudiziale statutaria presentata questa mattina in aula consiliare dal consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, prima dell’avvio della discussione in merito all’adozione della revisione generale del Piano Territoriale Regionale, comprensivo del Progetto di Valorizzazione del Paesaggio, che sarà oggetto di approvazione definitiva tra un anno.

“Sono essenzialmente due gli elementi che non ci hanno convinto – dice il consigliere nel suo intervento, dopo la bocciatura della pregiudiziale e motivando il voto contrario del gruppo Pd – Innanzitutto la scelta di non proseguire con la valutazione ambientale strategica (VAS) avviata nel 2017 che non è mai stata dichiarata conclusa e, in secondo luogo, la scelta di sostituire il piano paesaggistico attualmente vigente con un progetto di valorizzazione del paesaggio (PVP) che dal nostro punto di vista è uno strumento ambiguo, perché privo di natura giuridica. Insomma, stiamo approvando un documento che si espone al rischio di ricorsi, rischio che invece andrebbe sempre evitato, sia per gli enti locali che per gli operatori del settore”.

“L’urbanistica è una materia troppo delicata e troppo importante per dedicarle così poco tempo – sottolinea Piloni ricordando che era stato chiesto di posticipare il voto di questo provvedimento al 20 dicembre – e, in ogni caso, a prescindere dal nostro voto contrario, come gruppo Pd non faremo mancare la nostra disponibilità e il nostro contributo verso il percorso che porterà all’approvazione definitiva, perché ci sta troppo a cuore la pianificazione territoriale che è un elemento fondamentale per il futuro dei nostri territori. Mi auguro che tra un anno, quando ci sarà il varo definitivo del piano, avremo potuto cambiare idea”.

“Sarebbe stato necessario un dibattito più ampio e un maggior coinvolgimento dell’aula – ribadisce il capogruppo Fabio Pizzul durante la dichiarazione di voto – e la nostra pregiudiziale, non di costituzionalità, ma statutaria, riguarda proprio la mancanza di chiarezza, organicità e linearità di un provvedimento a rischio ricorso che non dà certezze, ma crea ulteriore confusione. Inoltre, si è parlato dai banchi della maggioranza dell’importanza di questo provvedimento per l’immagine della Lombardia, ma vorrei sottolineare che il territorio e il paesaggio devono essere tutelati in quanto beni comuni dei lombardi e senza questa certezza, l’immagine non conta proprio nulla”.

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